
Volli, sempre volli, fortissimamente volli.
Cupra si sta ingrandendo, nuovi palazzi sorgono come funghi qua e là, in campagna come nell’incasato urbano. Nuove etnie vengono ad abitare nel nostro bel paese, facendoci diventare sempre più multietnici, sempre più parte del grande villaggio globale. Quello che successe (appunto) a Manhattan ormai più di un secolo fa sta succedendo (seppur in piccolo) anche da noi. La globalizzazione ci sta lanciando una sfida, noi vogliamo vincerla e raccoglierla. Vogliamo davvero che il nostro comune superi i settemila abitanti, e vogliamo innalzare grattacieli e mastodontici palazzi che svettino imperiosi a celebrazione della grandezza dell’ingegno umano. Vogliamo parcheggi e facilità per tutti di raggiungere il lungomare, vogliamo le palme e marciapiedi belli puliti. Ed una bella area di negozi dove fare shopping. Vogliamo essere un po’ come una piccola New York o Los Angeles. Ci stiamo riuscendo, nonostante le avversità che la leopardiana matrigna ed ostile ogni tanto ci para davanti ci stiamo riuscendo. Bisogna volerlo, volere è potere.
Ecco perché Maratthan, è un augurio al paese. L’augurio che un giorno Cupra diventi come una piccola, piccola, piccola New York, solo col mare più bello.
3 commenti:
emh...se qualcuno non l'avesse capito, il post è ironico
per fortuna lo hai chiarito...
luoghi, periodi ... e architetti.
attento a non citare Leopardi fuori luogo,
un cordiale saluto
effettivamente mi sono reso conto dopo aver postato che tutto il post era ambiguo, il che in realtà giocherebbe a mio favore e all'effetto che mi piaceva dargli (anche le esagerazioni leopardiane c'erano per quel motivo) ma rileggendolo devo dire che non è venuto come l'avevo pensato, è + terra terra e meno poetico. daltronde siamo qui x imparare no?
un saluto a te coxeter e continua a seguirci.
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