23 gennaio 2008

È tempo di lifting

Cupra cambia volto. Sono partiti i lavori per il nuovo lungomare. Viale Romita adesso è un cantiere. Il progetto, stando al bozzetto pubblicato sul mensile Cupra a novembre, appare ambizioso, ma ovviamente un giudizio lo potremo dare soltanto a lavori ultimati. Per il momento segnaliamo soltanto la prima vittima, una vittima eccellente, importante e bella. Anzi non una vittima, ma tante, in pratica un viale: le Tamerici. Pianta tipica dai fiori molto belli, a cui sembra che Cupra abbia dichiarato guerra già dai tempi della pista ciclabile. a prendere il posto delle tamerici saranno probabilmente, anche questa volta, le palme, piante che vorrebbero far diventare caratterizzanti per il nostro territorio, ma che, in ultima analisi, sono prima di tutto un ottimo luogo per la nidificazione dei topi e delle pantegane.

Le tamerici sono un simbolo insieme ai pini delle nostre coste, a loro Gabriele D’Annunzio dedicò dei versi (e non credo che la costa pescarese sia tanto diversa dalla nostra) che tutti almeno una volta abbiamo letto e sentito:

Taci. Su le soglie del bosco
non odo parole che dici umane;
ma odo parole più nuove
che parlano gocciole e foglie lontane.
Ascolta. Piove dalle nuvole sparse.
Piove su le tamerici salmastre ed arse
piove su i pini scagliosi ed irti,
piove su i mirti divini, su le ginestre
fulgenti di fiori accolti,
su i ginepri folti di coccole aulenti,
piove su i nostri volti
silvani, piove su le nostre mani
ignude, su i nostri vestimenti leggieri,
su i freschi pensieri
che l'anima schiude novella,
su la favola bella
che ieri t'illuse, che oggi m'illude,
o Ermione.

[…]

(Gabriele D’Annunzio – La pioggia nel pineto da Alcyone)

Cupra sta cambiando volto, si rinnova nel suo aspetto, anche se non riesce ancora a sistemare il manto stradale dalle buche che lo tormentano. Non so se la nuova Cupra sarà più bella, ma mi pare chiaro, come già in altre occasioni, che a farne le spese sono la storia, la memoria e l’identità.

30 agosto 2007

BRUCIA!



Mentre scrivo le fiamme divampate oggi al "paese alto" non sono ancora state domate. Mentre scrivo una buona parte della vegetazione della collina se n'è andata. Mentre scrivo il pericolo per le abitazioni non è stato ancora scongiurato del tutto.
Non è un piccolo incendio estinguibilie con la pompa della protezione civile, ci vorrebbero gli elicotteri, che però sono impegnati su altri fronti, anch'essi gravissimi. Non è un unico incendio, ma diversi focolai, alcuni dei quali, ora, sono arrivati a ridosso delle case che s'affacciano sulla statale, nella zona sud del paese. La gente ha guardato attonita e impotente. E rabbiosa. Rabbiosa perchè più che guardare e aspettare non può fare, rabbiosa per il patrimonio boschivo e faunistico che se ne va. Rabbiosa perchè la convinzione di ognuno, e anche la mia, è che l'incendio sia doloso. E magari il piromane sarà stato anche lui a guardare assieme agli altri il frutto della sua opera.
Che sia un pazzo o "un furbo", al soldo del racchet o della sua ossessione per le fiamme poco importa, se lo prendete buttatelo nel fuoco e che non se ne parli più. Che 'sti stronzi che accendono fuochi, usurpando un bene che è di tutti, si caghino addosso alla sola idea di esser scoperti. Che la pena sia severissima. Che si reintroducano certe antiche pratiche di tortura. Questo è quello che molta gente si augura. Questo è quello che anch'io (a titolo personale e non del blog 63012) mi auguro quando sono preso dallo sconforto di fronte a certe scene.
Perchè se è vero che la disgrazia comunque succede, e che non sempre la si può evitare, è anche vero che abbiamo la testa apposta per escogitare soluzioni per evitarla, arginarla, dimezzarla. E allora che questo incedio serva a far capire che le case si fanno DOPO aver posto in essere le necessarie opere atte sia al normale svoglimento delle attività, sia alla sicurezza in casi straordinari (vista la particolare natura e morfologia dle luogo non era così strano pensare a cisterne o pompe o quel che volete proprio per casi come questo).
Che questo incedio serva a far capire che non solo è necessaria una seria applicazione della legge, ma che anzi sarebbe ben utile protrarre il tempo di non edificabilità fino a 50anni almeno.
Che questo incendio serva a far capire a tutti, e a me per primo, il legame profondo che abbiamo col paese, con la sua storia, la sua natura, la sua fisionomia.

18 agosto 2007

Gioco di logica: lo stendino



Gioco di logica:
Prendiamo ad esempio un condominio. Sotto questo bel condominio c'è uno spazietto grazioso,un giardinetto, da cui si vede tutto il passeggio del quartiere.
Nel condominio vivono 3 (ma anche 4 o 5 non importa) casalinghe. Ognuna di queste casalinghe chiede all'amministratore dal condominio se può andare a stendere i panni nel giardinetto col proprio stendino. C'è da risolvere qualche problema di logistica: se tutte le casalinghe portassero nel giardinetto il loro stendino lo spazio per poter starsene comodi nel giardinetto sarebbe assai esiguo. L'amministratore condominiale fa perciò mettere un solo stendino e da il permesso di andare a stendere i panni ad una sola casalinga.
Perchè?

31 luglio 2007

ma chi te lo fa fare?

Viviamo nell'unica regione d'Italia che ha il nome al plurale, ci sarà pure un perchè. Un po di campanilismo quindi è da mettere in conto. E poi non è che sia così grave, gli sfottò con Grottammare o Massignano sono sempre stati all'ordine del giorno, e se un grottese rispolvera il vecchio detto "a Marà vinnece ma 'nce cubrà" non mi scandalizzo e ci rido sopra anch'io. Insomma la rivalità fra paesi, o anche forse quel pizzico di astio mi sembra cosa normale.
Un'altra cosa normale è il lamentarsi sempre delle proprie condizioni e vedere quelle degli altri sempre come migliori. E' un vizio italico in fondo, e non vedo perchè Cupra debba fare eccezione.
Quello che mi ha stupito ultimamente invece è il giudizio che danno i cuprensi di se stessi, oltreè che del proprio paese. Nel giro di poco tempo ho sentito, da diverse persone, frasi del tipo "Cupra non si merita niente, noi non ci meritiamo niente" "E'/siamo un paese di stronzi" "Per Cupra non vale la pena fare niente" "E' un posto di merda" (scusate il francesismo, ma cito testualmente) e via di questo passo (oltre, ovviamente, ai soliti improperi contro l'amministrazione comunale).

Nonostante io sia sostenitore di queste verità popolari (e populiste) fin dalla tenera età, la cosa mi ha comunque stupito. Perchè di fatto sta ad indicare 2 cose (non necessariamente contrapposte):
1) il livello di sopportazione della gente sta arrivando al limite
2) le persone iniziano a prendere coscienza. Di diverse cose, una delle quali è che se le cose vanno male la colpa non è tanto dell'amministrazione di turno, ma della mentalità collettiva.

Ma frasi come quelle che ho citato prima denotano anche un certo cinismo, una rassegnazione che, per quanto sia fan di Leopardi, un po mi sconcertano. Anche perchè di solito si traduce nel solito laissez-faire che è forse la principale causa di molti dei problemi di cui la gente si lamenta e che portano poi ad atteggiamenti incattiviti cinici e rassegnati. Insomma, il solito cane che si morde la coda.

La sfiducia nel futuro è ormai diventata una costante dell'Europa occidentale post 11 Settembre. Per tutta una serie di ragioni. Gli anni '80 sono passati, il party è finito gente, tutti a casa. Ok. Ma c'è qualcosa che mi turba profondamente nella sfiducia che hanno dei miei concittadini nei confronti (in fondo) di loro stessi, qualcosa che m'inquita.
Che sia il risultato di anni di sopportazione? O di anni di "mi faccio i cazzi miei tu fatti i cazzi tuoi"? O forse è il risultato di chi non ha mai avuto una coscienza politica e ha ragionato (magari in buona fede e con la scusa che il paese è piccolo) in termini di amicizie e favori?

La gente di Cupra è strana, a volte stronza e non si meirta niente, perchè niente sa apprezzare e se provi a fare qualcosa non sono non gradiscono ma ti mettono anche i bastoni fra le ruote? E soprattutto se lo dice da sola.

E' vero o no tutto questo? Non lo so, io credo che sia proprio così, credo di più nella complessità dei rapporti umani, nelle mille sfumature che si creano. Ma che ci sia sfiducia, a partire da chi poi sbandiera ai quattro venti (assieme alle bandiere blu) "quant'è bello il nostro paesello", questo è certo se, ai progetti d'ingrandimento di un piccolo imprenditore (non edile) del posto, "qualcuno" dell'amministrazione ha semplicemente risposto: "ma chi te lo fa fare?"

19 luglio 2007

Uniti (?) contro la droga


Luglio 2007. Nel mentre che l'estate cuprense impazza (?), una nuova manifestazione prende piede. "Uniti contro la droga" è alla sua 2° edizione è s'è ingrandita più che mai. Non so effettivamente quale sia stato il "riscontro", la partecipazione a questa manifestazione che seppur lodevolissima negli intenti pecca un po nei "contenuti". Se passeggiavate sul lungomare lo scorso 15 luglio avrete visto tutta una serie di cose (dagli stand al recinto coi cavalli, al raduno delle moto) che potevano tranquillamente essere una sorta di bizzarra sagra di paese. Il che fa anche folklore.
Quello che di questa manifestazione non mi è piaciuto non è questo.
E' l'idea nel contesto che non mi piace. L'idea cioè di poter combattere la droga (di cercare di prevenirla almeno) con una manifestazione del genere, fatta in un paese carente di VERE politiche giovanili, un paese senza un oratorio, senza centri che operino seriamente nell'ambito giovanile (non solo infantile o pre adolescenziale) e di conseguenza un paese che non opera una vera prevenzione all'uso (e abuso) di sostanze stupefacenti (alcool compreso). Anzi.
Penso che ormai sia risaputo che più un paese "cresce" più disagi del genere si manifestano. Specie se il paese cresce solo nel numero degli abitanti e nei condomini.
Francamente vedere una manifestazione del genere (che molti vedranno come bella e buona, e che placherà il "senso civico" di taluni) in un contesto di menefreghismo del genere a me può far al limite sorridere. Al più incazzare.
E' per questo che chiedo: sicuro che siamo uniti contro la droga?
Insomma, ha poco da fare manifestazioni del genere un paese dove fra le poche attività divertenti c'è il drogarsi per i giovani e l'ubriacarsi per i vecchi (o viceversa, che ormai è tutto interscambiabile).

P.S.
Non me ne vogliano quanti operano (o tentano di farlo) coi ragazzi e per i ragazzi, gli amici del CSI, della Consulta Giovanile, gli educatori, i maestri i catechisti ecc... non ce l'ho con loro, anzi. Ma vedo che le uniche energie spese sono le loro, gratuite e volontarie, e che spesso sono lasciati senza un guida e con pochi euro (di consolazione) per le loro attività.

14 luglio 2007

ridiamoci un po' sù

Si ridiamoci su. Che altro fare?
Il fatto si è svolto lo scorso lunedì 9 luglio quando il comune ha inondato il paese con una fonica martellante, al solito jingle di “Cupra da sempre Cupra per sempre”, per informare i turisti e la cittadinanza che alla pinetina del Paese Alto (che da un paio d’anni spacciano come “Belvedere”… come se non desse sul solito cancrenoso cemento) si sarebbe tenuto un concerto blues (questa è la notizia su riviera oggi).

Ammirevole iniziativa, non fosse che in quella stessa serata allo Chalet dei Marinai si svolgeva e con il patrocinio del Comune la seconda serata del CUPRABLUFESTIVAL , una manifestazione che sta portando a Cupra fior di musicisti, artisti di livello internazionale e giovani promesse musicali, come la bravissima cantautrice canadese Courtney Farquhar.
Tutto questo in barba al vecchio proposito, espresso più volte dall’amministrazione, di non far accavallare due manifestazioni del comune, per non creare dell’inutile concorrenza interna.
Se questo non significa darsi la zappa sui piedi?
Non posso credere che l’abbiano fatto con malafede, ma con un minimo di attenzione e magari sfruttando il fatto che lo stato ha reso da tempo l’istruzione elementare obbligatoria e quindi un po’ tutti, bene o male, sappiamo leggere, si eviterebbero delle cappellate così.
Ps il secondo concerto del CUPRABLUFESTIVAL è stato bello ed è andato bene.

06 maggio 2007

Facciamo il punto

È un po’ che questo blog è fermo, in barba alle promesse fatte, il tempo è poco (ed oggi anche bruttino). A Cupra non è cambiato poi molto, il sindaco è sempre lo stesso, l’unica cosa che è cambiata è il numero dei cantieri. Il bellissimo palazzone che è sorto vicino a Villa Bugiardini ha perso tutto il suo grigiore e adesso dona nuova vita alle colline che copre sullo sfondo passeggiando sul lungomare. Adesso è di un bel celestino, che fa tanto mare e vacanze. A proposito di vacanze nel palazzone color cielo sembra che apra un residence, anzi non sembra mi pare che sia sicuro visto che ho trovato il sito internet. Così molti più turisti potranno venire a riposare nel nostro paesino e a chiederci, come mai Cupra diventa ogni anno più brutta. Non è colpa dei turisti, né degli albergatori, né dei cuprensi, né degli operatori turistici, la verità è che quando si fanno le cose, si realizza un PRG, si dà un’autorizzazione per costruire, bisognerebbe avere un po’ di criterio. Cosa sarà Cupra tra 10 anni (a parte un paese governato ancora dai democristiani)? Non lo so. Immagino però che nell’immenso vestito d’Arlecchino che la caratterizzerà, il verde sarà sempre meno, qualche fila di alberi sulle colline, messa lì per pudore come una gonna, ma la realtà è che Cupra già da tempo ha perso le mutande.

Tra due anni si vota per le comunali, non si vedono possibilità di cambiamento, almeno niente di serio e reale, ma almeno una cosa la posso e voglio chiedere a questa amministrazione, se un po’ di criterio gli è rimasto.

Per favore mettete i corrimano alle scale all’ingresso del cimitero. Le scale del nuovo cimitero. Non è bello vedere gli anziani fare gli equilibristi per entrare o uscire, e, a dirla tutta, non è neanche giusto.

Pax et bonum